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Ci sono prove che dimostrano l’uso di armi chimiche in Siria, ma non elementi per indicare chi, tra ribelli e regime, le abbia utilizzate. E’ quanto emerge dalla relazione presentata a Ginevra dagli ispettori delle Nazioni Unite che hanno condotto un’inchiesta sul rispetto dei diritti umani in Siria dal 15 maggio al 15 luglio scorso. ”In base alle prove attualmente a disposizione, non è possibile individuare il tipo di agenti chimichi utilizzati e chi ne abbia fatto uso. Le indagini sono in corso”, riferisce il rapporto.
Gli ispettori sono quindi giunti alla conclusione che la maggior parte delle vittime in Siria sia stata causata da attacchi con armi convenzionali e che qualsiasi intervento per metter fine al conflitto ”deve garantire la protezione dei civili”.
Nel documento si criticano poi gli Stati che hanno fornito armi al governo di Bashar al-Assad o all’opposizione. ”Non c’è una soluzione militare a questo conflitto. Chi fornisce armi crea un’illusione di vittoria. L’unica strada per la pace è una soluzione politica fondata sui principi del comunicato finale del Gruppo di azione per la Siria”


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