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Il rapporto del Ministero sul rispetto dei LEA. La Sanità non cambia granché: Italia ancora divisa in due

Di Maria Giovanna Faiella  

MILANO - Cure e servizi sanitari "non uguali" per tutti. Questa volta a segnalarlo non sono i pazienti, ma il Ministero della Salute nel Rapporto 2012 (dati 2010) sul rispetto dei Lea, i Livelli essenziali di assistenza, le prestazioni, cioè, che vanno garantite ai cittadini. Secondo il monitoraggio, sono solo 8 le Regioni promosse, tutte del Centro-Nord ad eccezione della Basilicata (GUARDA), mentre sono "parzialmente inadempienti" Abruzzo e Liguria: la prima deve "recuperare" su servizi di assistenza domiciliare, residenziale e cure palliative; l'altra, sul fronte della prevenzione e del tasso di ricoveri ospedalieri che è ancora alto.


I PROBLEMI - Critica la situazione nelle Regioni con Piani di rientro dal deficit sanitario, a cui quest’anno si è aggiunta la Puglia. E dal rapporto emerge che peggiorano le performance di alcune Regioni già inadempienti, per esempio la Calabria, dove aumentano i ricoveri evitabili per complicazioni di malattie croniche come diabete o asma. L'indagine non ha riguardato Valle d'Aosta, Bolzano e Trento, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, perché non partecipano alla ripartizione del 3% del Fondo sanitario nazionale, cioè la riserva, attribuita dal Comitato di gestione dei Lea a chi li rispetta, dopo l'avvenuto riparto delle risorse. «Il nostro obiettivo non è dare pagelle - precisa Flavia Carle, della Direzione generale programmazione sanitaria del Ministero della Salute -. L'indagine serve al Ministero per assicurare l’equità dei Lea su tutto il territorio nazionale, ma è anche un supporto per le Regioni: individuando le aree critiche, tramite parametri condivisi, possono programmare interventi mirati».

I COSTI - «Peraltro, anche se una Regione è adempiente non significa che sia perfetta - afferma la dirigente del Ministero -. Per esempio, in molte è ancora insufficiente la diffusione degli screening per la diagnosi precoce dei tumori a seno, cervice uterina e colon retto». E peggiorano un po' dappertutto i costi dell'assistenza farmaceutica, mentre continuano a essere carenti, specie al Sud, assistenza domiciliare e strutture residenziali per disabili e anziani. Penalizzati, questi ultimi, anche quando si fratturano il femore: operati spesso in ritardo (dopo 3 giorni), hanno minori possibilità di recupero. «Entro il 31 dicembre sarà emanato un Decreto che aggiorna i Lea ma, di fatto, anche la loro attuale erogazione è più a rischio» denuncia Giuseppe Scaramuzza, coordinatore del Tribunale per i diritti del malato. I motivi? «Dal documento delle Regioni sulla Manovra finanziaria 2012 - dice - si deduce che nei prossimi due anni il finanziamento per il Servizio Sanitario Nazionale si contrae, senza contare gli ulteriori tagli previsti dal Disegno di Legge di Stabilità».


Fonte: http://www.corriere.it/salute/12_novembre_02/cure-essenziali-regioni_2deb400a-1f53-11e2-8e43-dbb0054e521d.shtml

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