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Cassonetti stracolmi di immondizia. L'emergenza rifiuti ora non riguarda solo più Napoli ma anche il Canavese. Infatti ben 51 Comuni di queste zone piemontesi rischiano di "soffocare" nella spazzatura e di creare una vera e propria emergenza alle porte dell'estate.
Motivo? La protesta è dei dipendenti di Asa (Azienda speciale ambiente) che gestisce la raccolta rifiuti nei comuni canavesani citati, i quali accusano i relativi sindaci di non aver ancora approvato lo statuto della nuova società (la NewCo) voluta dagli stessi Primi cittadini che avrebbe dovuto rilevare il ramo rifiuti di Asa.
Per fare ciò c'era tempo fino al 30 aprile scorso. Ma meno di 10 comuni hanno deliberato approvando lo statuto, mentre gli altri 51 hanno tergiversato facendo passare la data della scadenza utile. Ed il 2 maggio scorso c'è stata una vibrante protesta da parte dei sindacati dei lavoratori del settore Cgil, Cisl, Uil, Fiadel, che hanno esteso la loro protesta assediando il municipio di Castellamonte dove si stava svolgendo una delle tante riunioni dei sindaci per decidere in merito alla questione.
«Siamo stufi. Proseguiremo ad oltranza con l'assemblea permanente – ha dichiarato Alfredo Ghella, sindacalista di settore della Cgil – Garantiremo la raccolta dei rifiuti solo negli ospedali, nelle scuole, nelle caserme e nelle case di riposo». Questo nuovo scenario durerà almeno fino al 10 maggio prossimo, cioè quando i dipendenti Asa avranno un incontro con il prefetto. Lo stesso tipo di incontro però le rappresentanze sindacali dei lavoratori è stato chiesto anche alla Regione Piemonte ed alla Provincia.
La protesta va avanti ad oltranza anche perché «il rischio è che si arrivi in ritardo alla costituzione dell'eventuale nuova società – dice Sergio Melis della Cisl – Chiediamo chiarezza, anche perché qui ci sono decine di persone che rischiano di perdere il posto di lavoro».
Dal canto loro, alcuni sindaci sono perplessi davanti all'operazione di approvazione dello statuto della nuova società, come si evince dalle parole del sindaco di Busano, Giambattista Chiono: «Per mettere in piedi una nuova azienda c'è bisogno di chiarezza: oggi ci stanno chiedendo di firmare un assegno in bianco senza neppure sapere quali saranno i costi di gestione della NewCo». E lo stesso sindaco Chiono se la prende sia con alcuni suoi colleghi sindaci che con i sindacati chiedendo retoricamente: «Dov'erano in questi anni quando il debito Asa lievitava fino a 80 milioni di euro? Perchè qualche sindaco spinge per la costituzione a scatola chiusa della nuova azienda?».
Già perché l'Asa ha accumulato nel tempo la cifra segnalata dal sindaco di Bausano. Cifra che dovrebbe essere accollata, in maniera equa, agli abitanti dell'Alto Canavese interessati all'operazione. Con il conseguente aumento delle tariffe dei rifiuti «di almeno il 10 per cento – dice ancora Chiono - E come lo spiego io ai miei concittadini? Soprattutto nel periodo di crisi economica che stiamo vivendo queste condizioni poste sono inaccettabili!».  Di Davide Pelanda  Nuovasocieta.it 

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