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L'attacco di panico rappresenta il male psicologico dei nostri tempi, spesso taciuto per imbarazzo o disagio. Si tratta di un vero e proprio disturbo d'ansia che di solito insorge durante l'adolescenza o la prima età adulta in periodi di particolare stress: gli esami scolastici o universitari, cambiare lavoro, il matrimonio, un primo figlio e così via e si caratterizza per la sensazione improvvisa, priva di cause apparenti, di terrore, allarme, panico. Una paura che paralizza, rendendo impossibili anche i gesti più semplici, che dura da pochi minuti a mezz'ora circa, manifestandosi con una molteplicità di possibili sintomi tra cui i più frequenti sono tachicardia, difficoltà di respirazione, palpitazioni, vertigini, sensazione di sbandamento, instabilità, dolore al torace, sensazione di soffocamento, dolori addominali, nausea, mal di testa e sudorazione anomala; tremore, vampate di calore alternate a brividi, formicolio o intorpidimento alle mani, al viso, ai piedi o alla bocca; sensazione di catastrofe imminenente, derealizzazione, paura di perdere il controllo o di impazzire, di perdere coscienza, di provocare disastri, di morire. Gli attacchi di panico irrompono quasi sempre nelle più comuni situazioni della vita quotidiana e questo li rende ulteriormente spaventosi, poichè chi ne soffre non riesce a identificare alcuna situazione "esterna" che li inneschi.  Ma in realtà arrivano per scuotere, per  liberare dalle maschere che troppe volte si indossano, dai modelli di comportamento sbagliati, dalla necessità di piacere, di essere accettati, o da un senso del dovere che a volte porta a sacrificare i reali desideri di ciascuno. 

In un momento delicato come quello della crisi acuta da attacchi di panico,  è importante sapere cosa sia giusto  fare per evitare comportamenti nocivi. Prima di tutto mettersi il più comodo possibile evitando di sdraiarsi; da sdraiati i sintomi peggiorano. Se si è all'aria aperta cercare l'ombra, oppure in casa un pò di corrente e cercare di individuare qualcuno che possa stare accanto per la durata dell'attacco. In mancanza, un oggetto significativo o una telefonata possono comunque essere d'aiuto. Mai scappare rischiando incidenti e cadute o resistere all'attacco fingendo che non stia accadendo nulla perchè le cose potrebbero peggiorare.
Da alcune ricerche è emerso che una persona su tre ha già provato o proverà in futuro un'esperienza simile, ma fino a che si tratta di episodi isolati, la cosa non deve destare preoccupazioni.
Il problema nasce quando il singolo attacco di panico conduce al cosiddetto evitamento fobico di posti come mezzi pubblici,  pizzerie, supermercati,  cinema, in cui  non c'è una immediata via di fuga, evitamento che gradatamente,  in mancanza di un tempestivo intervento , può condurre ad un totale isolamento della persona. Ecco che diventa indispensabile curare gli attacci di panico. La strategia vincente è l’approccio integrato alproblema, che sfrutta le competenze e le potenzialità di specialsiti e terapie differenti che di solito prevedono il ricorso congiunto a psicoterapia e farmaci utili per il controllo del panico, dell’ansia e della depressione, e il lavoro di gruppo, basato sul confronto e il dialogo con altri soggetti accumunati dallo stesso disturbo.
 

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