Dopo che la Presidente della Camera Boldrini ed il Presidente del Senato Grassohanno espresso la volontà di "controllare" (censurare?) il web, dopo che l'AGCOM (autority guidata dai nominati dei partiti politici) ha annunciato leggi restrittiveper i siti internet, questa volta è il Presidente Napolitano ad invocare interventi e repressione su internet: nel frattempo anche i mass media hanno iniziato a "spianare il terreno" enfatizzando la "violenza verbale" diffusa sul web: ne hanno parlato ieri (14/05/2013) a Ballarò: interventi che sembrano sdoganare la "necessità" di interventi verso la censura... che appare sempre più vicina: probabilmente per approvare l'agognato bavaglio aspetteranno l'estate, ad Agosto, quando la maggioranza degli italiani pensano alle spiagge e la "guardia" è più bassa... nel frattempo cercheranno di convincere chi non conosce la realtà della rete (molti della fascia di età sopra i 60 anni) circa la necessità di "intervenire"...
Che questo governo avrebbe censurato il web (o almeno sferrato l'ennesimo "attacco", che sarà difficile scongiurare, visto che le elezioni questa volta sono lontane e che i partiti hanno fatto "fronte unico") noi lo avevamo previsto in tempi non sospetti...
Staff nocensura.com
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Il Presidente Giorgio Napolitano: Troppa libertà sul Web, ADESSO BASTA. Polizia intervenga.
Di Andrea Mavilla
Illustre Presidente, quando sbattete in faccia al popolo stremato e in recessione tutti i vostri privilegi e gli sprechi pubblici, quando chiedete tasse e sacrifici per finanziare le banche estere, quando spolpate fino all’osso il popolo mentre voi ve la godete tra auto blu, escort, benefits e pensioni milionarie… beh questo non è un vero e proprio insulto a tutti noi comuni cittadini?Illustre Presidente, avrebbe dovuto tirare i pugni sulla scrivania, urlando ai suoi Parlamentari, Onorevoli e Senatori; chi DERUBA i soldi nelle casse dello Stato, non é un furbo da imitare o invidiare, ma un CRIMINALE da punire, condannare e detestare; perché deruba i soldi di tutti NOI comuni ed onesti cittadini. Cazzo!
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