La farsa dell'assurdo non si ferma e assume tratti ancora più ridicoli. Con l'approvazione del MES, il
trattato che il Parlamento italiano ha deciso il 19 luglio, insieme al Fiscal Compact, ottenendo
un'attenzione di sole cinque righe e mezza a pagina 7 del Corriere della Sera, abbiamo siglato un
accordo molto discutibile, di cui ho già discusso ampiamente negli ultimi mesi, l'ultima volta ieri. Il
MES dovrebbe servire a salvare i paesi in difficoltà, ma oltre al danno di risultare in un nuovo,
pesantissimo indebitamento, ora arriva anche la proverbiale beffa: i nostri soldi stanno di fatto
arricchendo i ricchi, altro che tenere a galla i poveri.
Accade infatti che il MES richieda agli stati membri di versare un anticipo complessivo di 80 miliardi,
che ognuno deve pagare secondo la propria quota parte. La nostra è del 17,9% e dunque l'anticipo
richiesto, da saldare in cinque rate, è di 14,32 miliardi. Per la cronaca, con grande solerzia ne
abbiamo già pagati 10. L'ho chiesto direttamente a Polillo, dunque direi che la fonte è più che
attendibile.
[venerdì, settembre 28, 2012
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