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di Mino Dentizzi

Il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato la prima legge in Italia per facilitare l’uso di farmaci con cannabinoidi, nella cura di specifiche malattie, come la sclerosi multipla, la depressione o il glaucoma.

Si consente, così, ai cittadini Toscani di raggiungere il livello di altri Paesi in cui i farmaci a base di marijuana sono da anni regolarmente prescritti, con la raccomandazione di non condividerli con nessuno. Come d’altronde bisogna fare con qualsiasi medicinale.

A Palazzo Panciatichi, sede del Consiglio Regionale Toscano, sono arrivati in tanti, da tutta Italia, per assistere all’approvazione della legge. che è stata salutata con un applauso. Hanno sostenuto, infatti, la promulgazione della legge numerose associazioni contro il dolore ed anche l’associazione dei malati di sclerosi multipla.

Un decreto del ministro della Salute del 18 faprile 2007 rende già possibile l'utilizzo dei principi attivi della cannabis nella terapia farmacologica su tutto il territorio nazionale, ma tali farmaci sono di difficile accesso per le procedure burocratiche richieste e perché' e' necessario acquistarli all'estero.


Adesso i pazienti, in tutta Italia, che fanno uso legalizzato di cannabis, come previsto dal decreto, sono circa cento. Ne abbiamo almeno uno anche nel Molise.

Poi esistono migliaia di malati che devono ricorrere al mercato nero oppure all’autoproduzione, generando problemi di sicurezza del farmaco e problemi legati alla commercializzazione.

I benefici dell’uso di cannabis nella terapia del dolore sono comprovati: le ricerche evidenziano che nel caso di malattie legate ai muscoli, come ad esempio la distrofia, l’uso di medicine a base di cannabinoidi sia in grado di ridurre anche del 50 per cento l’uso di morfina. Negli Stati Uniti migliaia di malati oncologici usano la marjuana per attenuare gli effetti collaterali della chemioterapia.

Il provvedimento prevede la somministrazione dei farmaci cannabinoidi presso le strutture del servizio sanitario regionale, le Asl, e le strutture private (che erogano prestazioni in regime ospedaliero). Per garantire la continuita' terapeutica e' previsto che il trattamento possa proseguire anche in ambito domiciliare, dopo che il paziente viene dimesso. I farmaci sono acquisiti tramite le farmacie ospedaliere, 'nei limiti del budget aziendale', e tramite le unita' sanitarie locali.

Questa legge non ha la presunzione di risolvere la questione, ma di affrontare in modo più dignitoso alcune patologie.

Ventotto sono stati in Consiglio regionale i voti a favore, espressi dai gruppi di maggioranza (Pd, Idv, Fds-Verdi e parte del Gruppo misto), con l'aggiunta del consigliere del Pdl Marco Taradash. Tredici sono stati i consiglieri che hanno votato contro (Pdl, Udc e parte del Gruppo Misto) e 2 le astensioni (Lega Nord Toscana).

Problema. Se un cittadino molisano con una patologia che richiede un trattamento con marijuana ha la prescrizione di tale farmaco in Toscana, poi per continuare il trattamento deve continuare a rivolgersi sempre a farmacie di quella Regione?... e se sì, quando il Servizio Regionale Toscano, chiederà il rimborso al Molise dei costi di quella terapia, come si comporterà la nostra Azienda Sanitaria?
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