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Pasqua sempre più «magra» per gli italiani, a causa della crisi economica che restringe le possibilità di spesa delle famiglie. Ancor di più se si pensa che le ultime notizie prevedono un aumento di oltre 1.200 euro a famiglia per il 2012. Stime, assai difettose per molti aspetti.
Fatto sta che quest’anno è rimasto a casa un milione di persone in più rispetto al 2011, e uno su due di chi non è partito ha dichiarato di rinunciare per motivi economici. È quanto risulta da un’indagine effettuata per Federalberghi dall’Istituto Acs Marketing Solutions nel periodo dal 29 marzo al 2 aprile, intervistando un campione di 3.001 italiani maggiorenni. Per gli albergatori, la perdita di oltre il 10% di persone che passeranno Pasqua fuori casa significa un decremento del 4% del giro d’affari e costituisce un campanello d’allarme. Saranno 9,5 milioni, dunque, rispetto ai 10,6 milioni del 2011, gli italiani che dormiranno almeno una notte fuori casa per Pasqua. Di questi oltre il 90% resta in Italia (come nel 2011), mentre il 9,5% (l’8% del 2011) va all’estero.
Per chi resterà in Italia, sarà il mare la scelta privilegiata (37% rispetto al 38% del 2011), seguita dalla montagna (24% rispetto al 29% del 2011). In crescita le localit… d’arte maggiori e minori che toccheranno il 21% (15% nel 2011), mentre il 7% andr… al lago (4% nel 2011) e un 2% in località termali e del benessere (1,5% nel 2011). Per chi preferirà l’estero, aumenta la preferenza delle capitali europee (il 65% rispetto al 50% del 2011), seguite dalle località di mare con il 21% (23% nel 2011). Quanto alla scelta su dove dormire in vacanza, l’albergo mantiene la testa della classifica con il 28% delle preferenze ma è in forte contrazione rispetto al 33% del 2011, mentre cresce chi andrà in casa di parenti o amici (26% rispetto al 21%) ed è stabile chi si recherà in una casa di proprietà (19%).
Un incremento ci sarà nei villaggi turistici col 5% (3% nel 2011) a fronte di un calo per gli agriturismo con il 5% rispetto al 6% del 2011. La spesa media pro capite (comprensiva di trasporti, cibo, alloggio e divertimenti), quest’anno si attesterà sui 329 euro rispetto ai 309 del 2011, generando un giro d’affari di 3,13 miliardi di euro (3,27 miliardi nel 2011). In particolare, chi resterà in Italia spenderà in media 288 euro mentre chi andrà oltreconfine spenderà una media di 682 euro a persona. Invariata la durata media della vacanza, 3,5 notti come nel 2011. Circa 51 milioni di italiani, dunque, non faranno nemmeno un giorno di vacanza a Pasqua (rispetto ai 50 milioni del 2011), e di questi il 49,9% (oltre 25 milioni) dichiara di non potersi permettere una vacanza «per mancanza di soldi». «La crisi dei consumi in generale e turistici in particolare delle famiglie italiane non accenna a diminuire, nemmeno in un periodo tradizionalmente festivo quale quello pasquale» è il commento del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. «Ciò a fronte di un sistema alberghiero – aggiunge – che ancora una volta ha lasciato ferme le proprie tariffe, se non addirittura diminuite, proprio per venire incontro alle difficoltà finanziarie delle famiglie italiane. Segnale invece prontamente colto dalla clientela internazionale, che sempre per le festività pasquali mostra chiari segnali di recupero dei flussi».
«A questo punto – conclude Bocca – l’auspicio è che all’indomani delle festività possa avviarsi un confronto tra Governo, imprese e sindacati, volto a stabilire alcune priorità senza le quali il sistema turistico nazionale rischierebbe di vedere compromessa anche la prossima e altrettanto imminente stagione turistica estiva». Nulla di nuovo: anziché prendersela col governo – causa di problemi e crisi – si mettono in fila per questuare soluzioni.
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