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Che le Banche siano vissute dalla gente come le istituzioni legalizzate dello strozzinaggio è una realtà inoppugnabile. Chiunque di voi possegga un conto corrente bancario, o abbia chiesto un prestito, o stia pagando un mutuo lo sa bene. 
Cosa significa allora che gli Stati stanno fallendo a causa del loro Debito Pubblico ?    
Che cosa è e come si forma il Debito Pubblico ? 
Chi sono i creditori del Debito Pubblico ? E come si può ridurre il Debito Pubblico ?
A – Come si forma il Debito Pubblico ? 
   Quando un Governo, a fronte di forti richieste di reddito da parte di lavoratori o imprese, decide di allargare i cordoni della borsa, se non gli bastano i soldi delle entrate tributarie si indebita (emettendo titoli di stato) con i non produttori (quelli che NON LAVORANO ma detengono il capitale finanziario quali banche, assicurazioni, società finanziarie) per reperire i fondi necessari alle spese pubbliche (opere pubbliche, sanità, scuola, ambiente, ricerca, università, salari dei dipendenti pubblici), o al credito agevolato per alcune categorie. Questo indebitamento si chiama Debito Pubblico. E su questo Debito il Governo paga gli interessi. Calcolando che la maggioranza del debito è detenuta da Banche, ciò significa che il Governo paga la maggior parte degli interessi del debito alle Banche stesse. (E questo Debito, da noi ma non solo da noi, è aumentato a dismisura proprio per pagare i debiti delle Banche nella crisi finanziaria del 2008 !)
B – Chi possiede i titoli che compongono il Debito Pubblico ? •        I titoli non sono divisi omogeneamente. Semplifico dicendo che i piccoli risparmiatori detengono il 10% dei titoli di stato, mentre le Banche possiedono il 90% dell’intero Debito Pubblico. Quando si parla dunque del “risparmio delle famiglie italiane" deve essere chiaro che Il "risparmio italiano", per il 90%, è la "rendita finanziaria", che succhia ricchezza alla collettività. Questa si chiama USURA LEGALE !!!
C – Come ridurre il Debito Pubblico ? •        Se il Governo decidesse di nazionalizzare le Banche - e l’Islanda lo ha  fatto – ecco che la maggior parte del debito sparirebbe… ma è necessaria una decisa volontà politica.
Fino ad oggi ha funzionato così. I soldi dati alle Banche (gli interessi sul debito) invece di essere usati per investimenti produttivi sono finiti regolarmente nelle speculazioni monetarie per essere poi polverizzati nelle cicliche crisi finanziarie. Ultima in ordine di tempo quella del 2008. É impensabile, in altri termini, e ‘contro natura’, che possa durare una situazione in cui il denaro investito in modo improduttivo (titoli di stato o speculazioni finanziarie) renda di più di quello destinato ad investimenti produttivi: alla produzione cioè dei beni e dei servizi che costituiscono l'unico fondamento reale del potere d'acquisto della moneta.
Ma la nascita della Unione Europea è riuscita a fare ancora peggio. L’abitudine di emettere titoli di Stato da fare acquistare alla Banca Centrale (per noi la Banca d’Italia) è stata proibita. Poiché gli Stati che hanno aderito all’ Euro sono OBBLIGATI a mettere sul Mercato Internazionale i titoli di Stato emessi e sarà il Mercato (cioè le Banche stesse) a fissarne il prezzo. Quindi uno Stato non si può permettere più di emettere titoli a volontà, pena dover alzare moltissimo il loro rendimento per poterli fare acquistare (È per questo che si parla di attacchi speculativi, spread tra titoli italiani e tedeschi e via dicendo…) Ma chi non ha l’Euro, nonostante abbia enormi debiti pubblici, più grandi del nostro, non ha questo problema … e nessuno può decidere il suo “fallimento” (default). È questo il caso di Gran Bretagna, USA, Giappone.

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