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Volare o restare a terra? Questo è il problema. Oltre a scioperi, ritardi e cancellazioni, anche ansia e paura possono giocare un brutto scherzo a chi, per lavoro o per piacere, deve o vuole prendere un aereo.
Un italiano su due ha paura di volare. Secondo la Doxa, infatti, ben il 53,5% degli italiani prova un brivido sulla schiena quando si trova ai piedi della scaletta. E non è sempre colpa del caos nei cieli.
"All’interno di questa percentuale, naturalmente, esistono vari gradi di disagio", avverte Luca Evangelisti, psicologo e psicoterapeuta con all`attivo numerosi corsi per aiutare a superare il panico da decollo. "I disagi vanno da una semplice tensione che si avverte soltanto in alcune fasi del volo, come decolli o turbolenze, - puntualizza l`esperto - ad un livello di angoscia talmente insopportabile da non lasciare la possibilità di volare".

È questa la vera aerofobia: una sorta di timore immotivato verso un oggetto, l`aereo, che non è pericoloso in sè, ma che assume un valore simbolico ed accresce la complessità del disagio. Essendo un ambiente chiuso, che si stacca da terra e si muove nel vuoto, diventa il contenitore perfetto di molte altre fobie. Ma guarire è possibile. "L’aerofobia è un fenomeno che oggi viene affrontato con una possibilità di guarigione molto elevata, l’importante è non lasciare cronicizzare il problema, perché se si smette di volare, l’aerofobia, purtroppo, fa un salto di qualità", spiega Evangelisti, che da molti anni aiuta a superare la fobia in seminari molto seguiti e su forum internet.
I sintomi dell`aerofobia sono eccessiva sudorazione, tensione muscolare, accelerazione del battito cardiaco, sensazione d`inquietudine e disagio, stato d`ansia e la paura, quella più invalidante, di perdere il controllo di sè. "È un fenomeno leggermente più diffuso tra le donne - indica l`esperto - per via di una maggiore predisposizione ai disturbi d’ansia". Non è possibile, però, parlare di un aerofobia femminile o una maschile. Solo l`approccio al problema è diverso, perché "l’uomo tende più spesso ad immaginare che il problema sia esclusivamente di carattere fisico, quindi fa più fatica ad arrivare al cuore del problema e proprio per questo motivo i tempi di risoluzione possono allungarsi".
Uno svantaggio rispetto all`altra metà del cielo: "Le donne hanno una maggiore disinvoltura nel maneggiare i fenomeni di tipo psicologico e dunque si rendono conto molto prima della natura “mentale” legata a questo tipo di disagio", conclude Evangelisti, che per aiutare i più timorosi ha raccolto trucchi e istruzioni per l`uso in un manuale, "Mai più paura di volare" (Ed. Kowalski).
Il fai-da-te non basta. Quando da soli non si riesce a superare il blocco meglio guardarsi intorno. "Una delle prime cose da fare è quella di cercare in rete, su internet, forum di aviazione che spesso offrono la possibilità di un aiuto concreto a chi ha paura di volare". Un`altra strategia vincente è parlarne apertamente: "Quando si sale sull’aereo è meglio dire subito agli assistenti di volo che si ha paura di volare perché sono abituati a fronteggiare questo tipo di situazioni, hanno moltissima esperienza e possono dare concretamente una mano". Se non bastasse anche "scambiare due chiacchiere con i piloti e i tecnici della manutenzione può servire". E se è vero che non c`è paragone tra il rischio che si corre tra chi viaggia in aereo e chi sulle strade, allora bisogna armarsi di coraggio e partire. Dopotutto l`aereo è il mezzo più celere e puntuale per coprire grandi distanze. Scioperi permettendo.


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