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di Luciano Lago
I cittadini europei devono oggi iniziare a chiedersi cosa è veramente l’euro? Soltanto una moneta comune o piuttosto un sistema? Siamo compartecipi di questa unione monetaria o ne dobbiamo soltanto subire le conseguenze?
La risposta che i sostenitori del partito unico dell’euro non ti daranno mai:
Il sistema dell’euro e dell’Unione Monetaria , dietro la facciata, è in realtà un nuovo ordine sociale totalitaristico, programmato già molti anni addietro,  completato poi nel corso degli anni 90 mediante l’istituzione di più importanti trattati europei (Maastricht  nel 92 e Lisbona nel 2009) .
Questo nuovo ordine prevede che non vi siano più Stati sovrani,  prevede che debba scomparire il concetto di Stato sovrano e  di Nazione sovrana, che il potere debba essere interamente trasferito ad una elite, una classe di tecnocrati finanziari che prende ogni potere di controllo sulle questioni fondamentali come l’emissione monetaria, la regolamentazione delle banche, il bilancio di ogni stato e quindi le spese destinate alla previdenza, alle spese sociali, all’istruzione, la regolamentazione dei settori chiave come quelli del credito, della concorrenza, delle imprese, delle assicurazioni, del commercio, dell’agricoltura, della pesca, ecc..
Un sistema che diventa totalitario nel momento in cui una oligarchia non eletta da nessuno si arroga il diritto di decidere su tutte le materie fondamentali per la vita dei cittadini senza doverli consultare in alcun modo.
I parlamenti nazionali sono esautorati (con l’eccezione del Bundestag tedesco) e svuotati dei loro poteri legislativi, limitandosi alla ratifica delle norme europee che rivestono un carattere di “preminenza” sulle normative nazionali.
Questa caratteristica totalitaria ed opprimente del sistema europeo è stata rilevata anche da intellettuali di un certo spessore come Enzensberger in Germania
Anche in Francia molte voci discordi con il totalitarismo europeo come ad es. Jean Paul Fitoussi, intellettuale di molto seguito, si è espresso molto criticamente nei confronti del sistema europeo descrivendolo come assolutista che non risponde ai cittadini e che riveste tutti i caratteri della dittatura.
In Italia viene rotto il silenzio uniforme dei media (tutti asserviti al partito dell’euro) da economisti non allineati come Loretta Napoleoni, Alberto Bagnai, Claudio Moffa o dalla stessa scienziata ed antropologa Ida Magli che ha recentemente pubblicato un libro denuncia molto chiaro dal titolo “La Dittatura Europea”.
Risulta facile intuire l’enorme consistenza di interessi che sussiste dietro ogni decisione dell’oligarchia di Brussels : in pratica è la gestione diretta del grande capitale finanziario attraverso dei fiduciari (presenti nella Commissione) per orientare a proprio favore ogni regolamentazione ed ogni normativa favorendo il sistema dei “mercati aperti”, sistema fondamentale per la libera circolazione dei capitali e quindi per i movimenti incontrollati della grande finanza speculativa e per il business delle grandi corporations internazionali.
Funzionali a questo sistema sono organismi interni come la Commissione Europea, la Corte di Giustizia e la BCE oltre a quelli esterni come il Fondo Monetario Internazionale, il WTO, la Banca Mondiale ed altre entità finanziarie collegate alle grandi banche come le agenzie di rating che operano le loro classificazioni ai fini del credito, dell’affidabilità dei singoli stati ed istituzioni pubbliche dei singoli paesi.
Un meccanismo diabolico che permette a queste entità finanziarie di esercitare la loro supervisione su ogni governo e ricattare i singoli stati mediante il controllo dell’emissione monetaria ,lo “spread” e le classificazioni del credito.
Il ricatto è tanto più pressante nei confronti dei paesi considerati economie deboli come i paesi mediterranei e l’Irlanda  sui quali ha un gioco facile la speculazione finanziaria e l’imposizione di tassi di interesse da usura sul finanziamento del debito e sulla stessa emissione monetaria.
Allo stesso tempo ma in forme diverse vengono oggi attaccati e ricattati  quei paesi che non hanno aderito al sistema ed hanno tentato di sottrarsi a questo controllo come l’Islanda e L’Ungheria, rifiutando le direttive economiche della oligarchia finanziaria e cercando un loro percorso di politica economica a salvaguardia della propria sovranità nazionale.
Questo è in sintesi il sistema dell’euro ed i cittadini di molti paesi dell’Europa, stritolati dalla crisi provocata dalla grande finanza e dalle sue manovre speculative, iniziano ad accorgersi sulla loro pelle dei grandi “vantaggi” che sono stati ottenuti da questo sistema a suo tempo esaltato e magnificato come “grande conquista” dei popoli europei che in realtà sta gettando sul lastrico in ogni paese migliaia di persone e famiglie per assenza di lavoro e prospettive ed ha prodotto il più pauroso arretramento nei diritti e nelle condizioni di vita per le popolazioni negli ultimi 70 anni di storia dell’Europa.
Basteranno a smuovere questa situazione i movimenti di protesta che stanno sorgendo massicciamente nei vari paesi  come Alba dorata in Grecia, il movimento 5 Stelle di Grillo in Italia ed altri in Spagna e Portogallo?
Questo è l’interrogativo di fondo per le prospettive del futuro ma bisogna considerare che molte tematiche dei movimenti di protesta hanno come epicentro e come obiettivo primario  la classe politica “la casta” che è stata al governo negli ultimi 15 anni ed alla quale si imputa buona parte della responsabilità del disastro. Questo potrebbe risultare fuorviante poiché la dimensione del disastro in termini sia economici che di perdita di sovranità è tale che non può essere stata causata soltanto dalle classi politiche al potere, per quanto corrotte ed incapaci. Risulta importante non perdere di vista che esiste una oligarchia sopranazionale che ha imposto le scelte ed a questa si sono adeguati i politici nazionali in una funzione di “camerieri” del potere.
Quando la minestra è acida non puoi prendertela soltanto con il cameriere ma devi individuare il cuoco che l’ha cucinata. Stampalibera.com

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