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Al momento di congedarsi dal Governo, Lula ha lasciato a Dilma una crisi con l’Italia. Nell’ultimo giorno del suo mandato il Presidente uscente ha deciso di non estradare in Italia Cesare Battisti, condannato nel proprio Paese per quattro omicidi negli anni ’70.
L’Italia ha richiamato a Roma il suo ambasciatore a Brasilia. I giornali italiani non solo criticano Lula, ma affermano che prendere una decisione l’ultimo giorno di mandato rappresenti una “mancanza di coraggio”.
Poiché Lula e Dilma sono in piena sintonia, non c’è dubbio che la decisione sia stata presa con l’approvazione del nuovo Presidente. Alcuni analisti temono che durante la presidenza di Dilma si possano aggravare le divergenze ideologiche tra sinistra e destra poiché la stessa, in passato, tenne posizioni radicali di sinistra durante la lotta contro il regime militare. Si dice che Dilma consideri la situazione di Battisti simile alla propria, cioè se egli ha agito in maniera radicale lo avrebbe fatto per ragioni politiche.
Il deputato conservatore Jair Bolsonaro ha sostenuto che Dilma “solleverà un vespaio”, dato che anche la sinistra ha commesso omicidi durante il periodo militare. Il deputato ha affermato che nella guerriglia di Araguaia, che ebbe luogo durante il regime militare come reazione armata al regime – in cui si tentò di punire i militari, i guerriglieri della sinistra avrebbero assassinato 11 persone che stavano tentando di abbandonare il movimento.
Il quotidiano O Globo ha riportato così il caso Battisti: “In chiusura di mandato Lula lascia aperta una crisi diplomatica con l’Italia”. La Folha de S. Paulo ha scritto: “Lula trattiene Battisti e apre la crisi con l’Italia”. L’avvocato del governo italiano in Brasile Nabor Bulhões ha definito la decisione brasiliana un “imbroglio nel trattato tra i due Paesi” e ha annunciato di voler presentare un ricorso al Tribunale Federale Supremo.
Ecco la nota ufficiale del Governo brasiliano sulla questione: “Il Presidente della Repubblica ha preso la decisione di non concedere l’estradizione al cittadino italiano Cesare Battisti, considerato il parere dell’Avvocatura generale dello Stato”.
Il parere ha esaminato tutte le clausole del Trattato di Estradizione tra Brasile e Italia, in particolare la disposizione espressa alla lettera “f”, comma 1, dell’articolo 3 del Trattato, che cita, tra le motivazioni per le quali non concedere l’estradizione, la condizione personale dell’estradante.
Nello stesso modo si deduce dal presente Trattato che questo tipo di giudizio non costituisce un affronto di uno Stato verso l’altro, dato che le situazioni particolari dell’individuo possono generare rischi, nonostante il carattere democratico di entrambi gli Stati.
Allo stesso tempo il Governo brasiliano “manifesta il proprio profondo stupore per la nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri italiano del 30 dicembre 2010, in particolare con l’impertinente riferimento personale al Presidente della Repubblica”. italiadallestero.info


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